"Ora,
Israele, ascolta...
...perché viviate
ed
entriate
in possesso della terra che vi da il Signore, Dio
dei vostri padri..." (Dt 4,1)
Carissimi confratelli,
all'inizio del
mio servizio come Rettor Maggiore sono stato invitato a presiedere questa
eucaristia. Rinnovo il mio ringraziamento ai capitolari per la grande fiducia
nei confronti della mia persona e a tutti per la vostra vicinanza e affetto.
Come ho detto
ieri nella Buona Notte, non è ancora il momento per fare una presentazione
programmatica. Desidero continuare con la condivisione del cuore riprendendo il
dialogo tra Dio, che ci vuole così bene, e noi.'
1.
Sento che il Signore mi dice ancora
una volta: "ora, figlio mio,
ascolta..."
Mi chiede di mettermi in ascolto
attento di ognuno di voi, di tutta la famiglia salesiana, delle grida dei
giovani...
E mi chiede di
mettermi in ascolto insieme ai miei fratelli, insieme a voi e mai senza di voi.
Come nel nostro lavoro capitolare, prima di tutto, ascoltare...
Come può un pastore camminare
avanti, in mezzo o indietro ai suoi, senza ascoltare? La sua Parola e la sua
presenza in mezzo a noi è il segno evidente del suo amore.
Don Bosco fu un
uomo di ascolto: ha saputo interpretare i bisogni dei ragazzi più abbandonati.
Quando giovane prete, frequentava i corsi al Convitto, dopo le visite alle
carceri accoglie quelle grida giovanili e comincia a pensare al modo più adatto
per dare una risposta:
"Fu in
quelle occasioni che mi accorsi come parecchi erano ricondotti in quel sito
perché abbandonati a se stessi. Chi sa, diceva tra me, se questi giovanetti
avessero fuori un amico, che si prendesse cura di loro, li assistesse e li
istruisse nella religione' nei giorni festivi, chi sa che non possano tenersi
lontani dalla rovina o almeno diminuire il numero di coloro, che ritornano in
carcere? Comunicai questo pensiero a D. Caffasso, e col suo consiglio e co'
suoi lumi mi sono messo a studiar modo di effettuarlo abbandonandone il frutto
alla grazia del Signore senza cui sono vani tutti gli sforzi degli uomini'.
2.
Invitati ad ascoltare
perché viviamo.
Non è per caso
questo il vivo desiderio di ognuno di noi? Il vivo desiderio dei giovani? Il
motivo delle loro grida? Vivere in modo pieno, vivere una misura alta la vita
cristiana, vivere la santità. Veri uomini, e veri uomini di Dio3:
una santità insieme, una santità comunitaria, perché alla luce della esperienza
Trinitaria.
Nel nostro pellegrinaggio ai luoghi
di Don Bosco, all'inizio del capitolo, ricordavamo la prima circolare di Don
Bosco ai salesiani (il 9 giugno 1867):
"Primo oggetto della nostra
Società è la
santificazione dei suoi membri. Perciò ognuno nella sua entrata SI spogli di ogni altro
pensiero, di ogni altra sollecitudine".4
Il nostro modo
di vivere la santità è vivere offrendo una risposta vitale e significativa ai
bisogni dei giovani, soprattutto quelli che sono più soli, più svantaggiati,
più in pericolo perché
nessuno si
prende cura di loro.
E, certamente,
viviamo questa risposta insieme, come fratelli al loro servizio, come
consacrati e laici, membri di un vasto movimento di persone5 che si
mette in moto per testimoniare la radicalità evangelica di questa porzione di
chiesa: la famiglia salesiana.
3.
Finalmente, ascoltare e vivere
per entrare in possesso della terra
che il Signoré ci da: la terra del mondo giovanile nei suoi diversi aspetti,
nel nuovo mondo digitale e anche negli antichi e tradizionali spazi dove li
troviamo.
La terra del
cortile globale nel quale si esprime e vive oggi la nostra congregazione.
Entrare in possesso della terra non significa diventarne padroni, ma essere
servi, che come Mosè nel Sinai, si tolgono i sandali, perché la vita dei nostri
giovani è sacra, anzi la vita dei giovani è proprio il roveto ardente dal quale
il Signore ci parla nel cuore e ci aspetta per l'incontro con Lui.
Ascoltare,
vivere, entrare nella terra segnata dal Signore.
Solo con la
forza del suo Spirito manifestata tra noi in questi giorni nei nostri
discernimenti e lavori capitolari possiamo ascoltare con il cuore, vivere nella
radicalità del Vangelo e servire ai giovani, nostra terra santa, come umili
contadini di Dio.
Maria, Ausiliatrice e Madre, ci accompagna in ogni
passo.
1 Cfr. Evangelii Gaudium, 137
2 Memorie
dell'Oratorio, 11
3 Cfr. Cost. 21
4 Ai soci Salesiani, pp. 33-36 (OE XXIX, pp. 231-234)
5 Cfr. Cost. 5