sábado, 29 de marzo de 2014

Primeras "Buenas Noches" del Rector Mayor - Angel Fernandez Artime





"Ora, Israele, ascolta...
...perché viviate ed
entriate in possesso della terra che vi da il Signore, Dio dei vostri padri..." (Dt 4,1)
Carissimi confratelli,
all'inizio del mio servizio come Rettor Maggiore sono stato invitato a presiedere questa eucaristia. Rinnovo il mio ringraziamento ai capitolari per la grande fiducia nei confronti della mia persona e a tutti per la vostra vicinanza e affetto.
Come ho detto ieri nella Buona Notte, non è ancora il momento per fare una presentazione programmatica. Desidero continuare con la condivisione del cuore riprendendo il dialogo tra Dio, che ci vuole così bene, e noi.'
1.
Sento che il Signore mi dice ancora una volta: "ora, figlio mio,  ascolta..."
Mi chiede di mettermi in ascolto attento di ognuno di voi, di tutta la famiglia salesiana, delle grida dei giovani...
E mi chiede di mettermi in ascolto insieme ai miei fratelli, insieme a voi e mai senza di voi. Come nel nostro lavoro capitolare, prima di tutto, ascoltare...
Come può un pastore camminare avanti, in mezzo o indietro ai suoi, senza ascoltare? La sua Parola e la sua presenza in mezzo a noi è il segno evidente del suo amore.
Don Bosco fu un uomo di ascolto: ha saputo interpretare i bisogni dei ragazzi più abbandonati. Quando giovane prete, frequentava i corsi al Convitto, dopo le visite alle carceri accoglie quelle grida giovanili e comincia a pensare al modo più adatto per dare una risposta:
"Fu in quelle occasioni che mi accorsi come parecchi erano ricondotti in quel sito perché abbandonati a se stessi. Chi sa, diceva tra me, se questi giovanetti avessero fuori un amico, che si prendesse cura di loro, li assistesse e li istruisse nella religione' nei giorni festivi, chi sa che non possano tenersi lontani dalla rovina o almeno diminuire il numero di coloro, che ritornano in carcere? Comunicai questo pensiero a D. Caffasso, e col suo consiglio e co' suoi lumi mi sono messo a studiar modo di effettuarlo abbandonandone il frutto alla grazia del Signore senza cui sono vani tutti gli sforzi degli uomini'.
2.
Invitati ad ascoltare perché viviamo.
Non è per caso questo il vivo desiderio di ognuno di noi? Il vivo desiderio dei giovani? Il motivo delle loro grida? Vivere in modo pieno, vivere una misura alta la vita cristiana, vivere la santità. Veri uomini, e veri uomini di Dio3: una santità insieme, una santità comunitaria, perché alla luce della esperienza Trinitaria.
Nel nostro pellegrinaggio ai luoghi di Don Bosco, all'inizio del capitolo, ricordavamo la prima circolare di Don Bosco ai salesiani (il 9 giugno 1867):
"Primo oggetto della nostra Società è la santificazione dei suoi membri. Perciò ognuno nella sua entrata SI spogli di ogni altro pensiero, di ogni altra sollecitudine".4
Il nostro modo di vivere la santità è vivere offrendo una risposta vitale e significativa ai bisogni dei giovani, soprattutto quelli che sono più soli, più svantaggiati, più in pericolo perché

nessuno si prende cura di loro.
E, certamente, viviamo questa risposta insieme, come fratelli al loro servizio, come consacrati e laici, membri di un vasto movimento di persone5 che si mette in moto per testimoniare la radicalità evangelica di questa porzione di chiesa: la famiglia salesiana.
3.
Finalmente, ascoltare e vivere per entrare in possesso della  terra che il Signoré ci da: la terra del mondo giovanile nei suoi diversi aspetti, nel nuovo mondo digitale e anche negli antichi e tradizionali spazi dove li troviamo.
La terra del cortile globale nel quale si esprime e vive oggi la nostra congregazione. Entrare in possesso della terra non significa diventarne padroni, ma essere servi, che come Mosè nel Sinai, si tolgono i sandali, perché la vita dei nostri giovani è sacra, anzi la vita dei giovani è proprio il roveto ardente dal quale il Signore ci parla nel cuore e ci aspetta per l'incontro con Lui.
Ascoltare, vivere, entrare nella terra segnata dal Signore.
Solo con la forza del suo Spirito manifestata tra noi in questi giorni nei nostri discernimenti e lavori capitolari possiamo ascoltare con il cuore, vivere nella radicalità del Vangelo e servire ai giovani, nostra terra santa, come umili contadini di Dio.
Maria, Ausiliatrice e Madre, ci accompagna in ogni passo.


Cfr. Evangelii Gaudium, 137
2      Memorie dell'Oratorio, 11
3 Cfr. Cost. 21
4 Ai soci Salesiani, pp. 33-36 (OE XXIX, pp. 231-234)

5 Cfr. Cost. 5